domenica 9 agosto 2009

NO ALLA CORRIDA



Spettacolo crudele
La corrida non è una sfida leale tra un uomo, il matador, e un toro; è un evento pianificato affinché l’animale non possa vincere. Nell’arena il toro viene affrontato secondo un rituale prestabilito da una serie di uomini armati in vario modo. Gli aiutanti del matador hanno il compito di confondere e stancare l’animale. I picadores a cavallo affondano una lancia nella schiena del toro, straziando i muscoli del collo obbligandolo ad abbassare la testa, per il colpo finale. I banderilleros piantano degli arpioni colorati sul dorso dell’animale, lacerando ulteriormente le ferite. Solamente a questo punto il matador affronta da solo il toro, ormai stanco e indebolito, cercando di ucciderlo con un colpo di spada al cuore. Spesso il toro viene infilzato diverse volte prima che cada al suolo. Dopo il “combattimento”, gli viene spezzata la spina dorsale, tagliate le orecchie o la coda, poi donate al matador come trofeo. Non di rado il toro è ferito a morte e paralizzato, ma ancora vivo, quando viene legato per le corna e trascinato fuori dall’arena.

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