domenica 9 agosto 2009

Anche il rumore è inquinamento


Sappiamo che fare casino,divertirsi a una festa con la musica al massimo è davvero bello,ma non sappiamo che abbassiamo il nostro udito e andando avanti con l'età diventeremo sordi.Non sappiamo che il rumore è un'inquinamento che disturba la gente che vuole riposare, gli animali e addirittura le piante.L’inquinamento acustico è l’insieme degli effetti negativi prodotti dal rumore generato dall’uomo sull’ambiente urbano e naturale. L’art. 2 della Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico 447/1995 lo definisce precisamente come «l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno, o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi».
Studi recenti dimostrano che il rumore è oggi una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita nei centri abitati, in particolar modo nelle grandi città. Infatti, nonostante negli ultimi 15 anni sia stata rilevata a livello comunitario una diminuzione dei livelli di rumore più alti nelle aree maggiormente a rischio, le cosiddette zone nere, parallelamente è stato osservato un ampliamento delle zone grigie, cioè di quelle con livelli di rumore definiti “di attenzione”, evento che ha comportato un aumento della popolazione esposta e ha annullato gli effetti positivi del primo fenomeno.Il contesto dell’inquinamento acustico è definito da 4 settori ambientali, corrispondenti all’ambiente esterno, all’ambiente di vita, all’ambiente abitativo e all’ambiente di lavoro, per ciascuno dei quali è possibile individuare 3 elementi ambientali identificabili con le sorgenti, lo spazio di propagazione delle onde sonore e delle vibrazioni meccaniche (campo sonoro) e i recettori. Per ogni settore e per ogni elemento ambientale il contesto normativo composto dalla Legge n° 447/1995, dal decreto attuativo D.L.277/91 e dalle singole Leggi Regionali (per il Piemonte la n.44 del 26/04/2000 e la n.52 del 20/10/2000) definisce le grandezze fisiche relative all’inquinamento e al rischio da rumore, le modalità di misura, i valori limite di emissione delle sorgenti, di immissione e di esposizione per le zone e i recettori, gli atti e le azioni di pianificazione territoriale e le specifiche competenze.
L’attuale normativa stabilisce inoltre i principali organi di controllo, di solito identificati nei Comuni e nelle Province, e gli enti preposti all’attività di monitoraggio acustico.Abbassiamo il volume la festa sarà cmq OK!

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